Quando te lo aspetti. Settevigne Tintilia Claudio Cipressi

Autore :

fabio bruno
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Per chi ha frequentato per anni il mercato dei vini FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) sa che il Settevigne gode di una buona reputazione, tant’è vero che quando chiedevo a qualche produttore di indicarmi un vino particolare o un insolito vitigno, mi veniva suggerito frequentemente il vino molisano in questione.

A tal proposito, mi manca molto l’aria che si respirava al mercato di Piacenza. Far conoscenza di tante aziende e disquisire con i titolari era un piacere; nei tanti discorsi con i produttori saltava sempre fuori una frase “prova il vino del mio amico tal dei tali”, senza invidie,

senza problemi e soprattutto chiunque veniva accolto senza filtri, come fosse il più importante dei clienti, poi, certo, se si presentava un buyer di quelli facoltosi giustamente le attenzioni si spostavano sul compratore.

Qualche giorno fa ho incrociato, sullo scaffale di un’enoteca sotto casa mia a Vinovo, l’etichetta che mi era stata presentata più volte, perciò non ho perso l’occasione di acquistarla al volo (circa 20 euro).

Il SETTEVIGNE 2015 della cantina Claudio Cipressi, DOC Tintilia del Molise – vitigno a me sconosciuto come la sua sua terra d’origine – si presenta ai miei occhi con un colore rosso rubino tendente al granato, al naso sopraggiungono immediatamente le note speziate miste di liquirizia e tabacco dolce e una velo pepato che stuzzicano le narici (non me lo aspettavo da un vino che ha fatto solo acciaio, 24 mesi), poi si percepiscono sentori di frutti rossi e confettura di mirtilli. Al palato ha un buon equilibrio tra acidità e sapidità, il tannino è ben presente ma non aggressivo, certamente ha buone prospettive per essere ulteriormente levigato per alcuni anni (almeno 5), si fa apprezzare per il finale persistente e la corrispondenza gusto-olfattiva di pepe bianco. 14%vol.

Anche se non sapevo bene cosa aspettarmi, il fatto di aver accompagnato un pranzo semplice con un vino nel quale ho sentito tutti gli elementi in equilibrio e che mi hanno portato alla continua ricerca di nuove sensazioni nel bicchiere – insomma, è ottimo! -, posso affermare che è stata una bottiglia che non ha deluso le mie aspettative e ha confermato le buone intenzioni dei vignaioli indipendenti che me l’hanno suggerita.


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fabio bruno

This article has 2 comments

  1. Carlo

    Scoprire nuove realtà soprattutto di vignaioli che rispettano il terreno ed il lavoro portando avanti la qualità

  2. admin

    Indubbiamente è così, per nostra fortuna ce ne sono tante di queste realtà in Italia

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